mercoledì 19 ottobre 2011

La sindrome del sopravvisuto

Non so se esista questa sindrome, ho anche provato a cercare qualcosa nel web. Prendo spunto dal post di Romina, per alcune considerazioni in merito, poichè questa "sindrome" sfocia in una grande consapevolezza, quella di essere di fronte al fatto che alcune persone riescono a vivere dopo il cancro, ed altre no.

E non c'è un perchè, e non c'è una risposta. Non so se sia destino, se sia scritto da qualche parte.

Durante il mio periodo di cure ho conosciuto tante persone, ed avendo fatto le cure in regime di ricovero, lunghi ricoveri, alcuni compagni di viaggio li ho conosciute davvero bene. Ed è stato ancora più difficile accettare che magari loro non ce l'avessero fatta. Sapere che una ragazza, con cui avevo condiviso la camera, di meno di vent'anni, non ce l'aveva fatta è stata la situazione più dura.

Ti metti in discussione, ti chiedi perchè io sono qui e gli altri no? Cosa avevano meno di me? E' un sottile senso di colpa, che in certe situazioni riemerge, come quando senti/leggi di persone che non ce l'hanno fatta o che stanno male, di nuovo. E' difficile sentirsi sopravvissuti del tutto. Riemerge tutto, così come la paura che tutto possa tornare e travolgerti di nuovo.

Nel mio caso posso dire di aver avuto paura di morire e di aver combattutto tanto perchè volevo vivere. Sono stata fortunata, la ricerca sui linfomi grazie anche alle staminali, ha fatto molti passi negli ultimi anni e ho avuto dottori che hanno fatto le scelte giuste. Non so come sarà domani, ma oggi sono ancora qui e posso dire che tutta la sofferenza delle terapie vissuta sia servita.

Scrivere fa bene, forse perchè come scriveva Romina, nel dopo chemio non è previsto un supporto psicologico. A me aiuta ad esorcizzare quei fantasmi e quelle paure che, nonostante tutto, tante volte tornano.

Dobbiamo impegnarci a vivere questa vita che abbiamo avuto il dono di poter continuare, al meglio, senza dimenticare mai da dove veniamo ma con uno sguardo positivo ad un domani, che ancora spaventa un pò.

4 commenti:

  1. Purtroppo il nostro "senso di colpa" ci accompagnerà per sempre. Insieme alla gioia di essere vive. E allora scriviamo....per dimenticare e per ricordare.
    Vale

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  2. E' un continuo dimenticare e ricordare..
    Un abbraccio..

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  3. accidenti se capisco il "sottile senso di colpa"!
    e la paura e il sangue che si gela nelle vene quando passa un secondo di troppo prima che ti dicano che tutto va bene....
    posso linkarti al mio blog?

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  4. Ciao AntoJohnny, certo che puoi linkarmi. Corro a dare un'occhiata al tuo blog!

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