sabato 17 settembre 2011

La non rassegnazione, secondo me.


Mettere nero su bianco i ricordi del primo ciclo di terapia, mi ha fatto tornare alla mente che in ospedale, oltre al pc avevo portato con me un piccolo quaderno di Anne Gaddes, dove annotare i miei pensieri. In questi anni non l'ho più ripreso in mano, fino ad ora, dove ho trovato l'unico racconto scritto in quei giorni, prima che i disturbi della chemio mi piombassero addosso e mi rendessero impossibile il continuare a scrivere. Poche frasi, anche un po' sgrammaticate e scoordinate fra loro, ma reali di vita vissuta nel reparto di ematologia dell'ospedale di Ravenna, nel settembre del 2007. Non bisogna arrendersi, mai.


"La rassegnazione. Oggi voglio scrivere di questo argomento che mi attanaglia la mente da qualche sera. Potrei accendere il pc per vedere il significato emblematico etimologico del termine, ma voglio darne uno tutto mio.
Il termine rassegnazione nella mia mente si è sempre rispecchiato come qualcosa davanti al quale ti devi arrendere, per forza di causa maggiore. 
In questi mesi ho vissuto vari momenti di rassegnazione, ma al peggio non c'è mai fine.
Prima ti rassegni all'idea che ci possa essere qualcosa che non va, pensi ad un piccolo nodulo alla tiroide, e già lì ti sembra d'arrenderti a qualcosa di più grande di te. Ma cos'era un'ecografia di fronte a tutto quello che avrei dovuto affrontare dopo? Quanta rassegnazione davanti alla decisione di doverlo aspirare, e poi di doverlo togliere, e analizzare, e rianalizzare? Per poi doverti rassegnare ad avere qualcosa che ti irrompe dentro senza alcun preavviso, di doverti curare. Per forza. Perché non puoi fare altro. Non hai altra scelta. Ho 27 anni e non ho scelta. Devo curarmi o almeno provarci. Per la vita che avrei voluto vivere. 
Non sono brava a tirare fuori chissà quale forza. La forza ti viene, se non vuoi soccombere ai fatti. Non puoi fare altro. Se non sperare che tutto ciò serva a qualcosa, che sia solo un passaggio di vita, da affrontare, e che tutto tornerà ad essere - col tempo - come una volta, la vita di una volta in cui sognavo la mia casa, con la persona che da sempre mi sono vista accanto, con tanti bambini intorno al tavolo e le brioches da scaldare nel fornetto la domenica mattina, la famiglia del mulino bianco insomma. 
Quanti sogni, spezzati. Una diagnosi e la tua vita cambia, per sempre. Ancora una volta davanti ad una diagnosi forte e ancora una volta a prendere in mano tutto, raccattare pezzi qua e là e cercare di andare avanti, alla meno peggio. 
E tutti che mi dicevano che ero serena negli ultimi mesi. Si, lo ero. Infelice sempre un minimo, per la perfezione mancante, ma erano davvero mesi sereni. Dove avevo stabilito il tanto sofferto equilibrio, tra vari problemi di salute e la vita reale, e non era poi tanto male. Ma è durato poco.
Ma io non mi voglio rassegnare all'idea di non potercela fare. Voglio uscirne, ancora una volta. Voglio sia solo un'ulteriore prova, di crescita, di difficoltà, ma voglio guarire.
Spero di avere un po’ di fortuna, di essere fra i casi che ce l'hanno fatta. Perché credo che qualcuno lassù questa ruota la faccia girare e di meritarmi un po’ di cose belle da vivere e qualche soddisfazione. Perché credo che una mia vittoria sulla guarigione sia anche una vittoria personale per i dottori. Perché credo che con tutte le ricerche degli ultimi anni io possa avere buone probabilità di farcela.
Ci voglio credere. E' difficile. Ma non voglio pensare a tutto quello che non potrò più avere.
Ci voglio credere, per riprendere in mano la mia vita e per quello che vorrò vivere."

7 commenti:

  1. finalmente!!!!!!!!!!!!stai tirando fuori tutto quello che in questi anni hai sempre tenuto dentro aiuta te ma fa sperare tutte quelle persone che ora stanno vivendo quello che tu hai già vissuto. ora dopo tutta questa sofferenza vai spacca tutto x te x noi e x tutte quelle persone che purtroppo non ce l'anno fatta,io li porto nel cuore tutti.... mamy

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  2. Avrai anche tu La Vita del Mulino Bianco, perchè te la meriti, e perchè ce la farai.. perchè sei forte, e con te lo siamo diventati anche noi che ti siamo stati accanto.. e quando un giorno, tra alcuni anni, racconterai ai tuoi bimbi tutto questo gli potrai dire "io ce l'ho fatta".. ^.^

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  3. SI,CHE SI PUO' AVERE UNA VITA DOPO UNA BATTAGLIA COME QUESTE,io ne sono la prova.Mi rivolgo a te Vale e a tutte le persone che leggeranno.Sono ANGELICA,io mi sono ammalata quando avevo quasi 13 anni di un linfoma di hodking,ricordo ancora il giorno che andai a ritirare il referto medico con mia madre,la chiamarono da parte in una stanza ,ricordo il suo viso che tratteneva le lacrime e si sforzava di guidare per tornare a casa da mio padre e raccontargli tutto,ma io capivo che qualcosa non andava e continuavo a chiedergli cosa le avevano detto i dottori,tirandole ogni volta una martellata.poi il silenzio a casa....e infine la verita'.Partimmo dalla Puglia per andare a curarmi a Genova al miglior ospedale pediatrico d'Europa (Giannina Gaslini) I medici mi spiegarono tutte le terapie da eseguire nei minimi dettagli e mi ispirarono sicurezza,anche se non era tutto cosi facile e voi lo sapete benissimo.Capelli che cadono,vomiti,febbre alta ,valori bassi ecc...un adolescenza bruciata...?NO a 14 anni ero guarita perfettamente ,andavo alle superiori,e a 15 anni trovai l'amore che oggi e' mio marito.Sono passati 15 anni da allora ora ho 29 anni e ho 2 bimbi .Non abbiate paura quindi,una volta guariti si puo riavere la propria vita ed essere addirittura soddisfatti della propria esperienza,nel senso che a me ha insegnato tanto,ad avere forza,speranza e ottimismo in tutto cio' che mi succede ,e soprattutto a non essere superficiale.ORA MI RIVOLGO A TUTTE LE PERSONE CHE STANNO LOTTANDO:ABBIATE TANTA FORZA,FIDUCIA NEI MEDICI,E TANTA TANTA SPERANZA ,NON SMETTETE MAI DI LOTTARE PERCHE SE CE LA FARETE ,RIAVRETE LA VOSTRA VITA,CON TUTTO CIO CHE AVETE SEMPRE SOGNATO.

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  4. @ mamy: anche io li porto nel cuore e nella mente tutti!
    @ Miky: non sono tanto forte e non so se ci sarà mai un vita da mulino bianco come quella che immaginavo, ma è già ottimo che io abbia la mia vita da vivere..

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  5. @ Angelica: che bello sentirti nel mio blog, grazie per il commento!
    Sapere che oggi, a distanza di quindici anni, hai una famiglia bellissima con i tuoi bimbi mi riempe il cuore di gioia. Parole come le tue sono davvero di speranza, per me che giorno dopo giorno cerco di allontarmi dalla malattia, ma anche per qui ora la sta vivendo e magari si sente perso e senza via di uscita. Un abbraccio.

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  6. Cara Vale, condivido in pieno il messaggio del tuo post, rassegnarsi mai! Brava!

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  7. @ wolkerina: bisogna guardare avanti sempre e cercare la forza dentro se stessi e nelle persone che ci sono vicine..
    Fatti forza mi raccomando, tifiamo tutti per te!

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