giovedì 15 settembre 2011

Il 1° ciclo di chemioterapia ad alte dosi - ricovero e post ricovero

Il primo ciclo di terapia del mio protocollo di cura prevedeva circa 12 giorni di chemioterapia. Sapevo quindi che il ricovero sarebbe stato di diversi giorni, così mi ero attrezzata con il pc con la connessione internet, che mi permetteva di sentirmi parte del mondo nonostante fossi chiusa in un reparto sterile. 

Superata la paura iniziale per l'inserimento a sorpresa del port, alternavo momenti di sconforto a momenti in cui mi sentivo piuttosto carica e forte. A livello mentale ero ancora nella fase dei perché, perché mi sono ammalata? perché proprio a me? Ma a livello fisico mi sentivo bene, ogni giorno chiedevo agli infermieri di turno se fosse buon segno che non avessi nessuno dei tipici disturbi da chemio, nessun malore. Così ripetevo a me stessa che sarei riuscita a tenere botta a tutto, mi caricavo, contavo i giorni di chemio fatta e quelli che mi mancavano alla fine della terapia, certa che da li a poco sarei tornata a casa, dai miei affetti, dalla mia cagnolina che mi mancava tanto, e poi al lavoro, riprendendo in mano la mia vita.

Poi è arrivato l'inaspettato CROLLO, sicuramente meno inaspettato per lo staff medico.
La tossicità della chemio sul mio fisico fu devastante, tanto da dover ricorrere a flebo di  morfina giornaliere per tenere sotto controllo il dolore e valium per me.

Gli ultimi ricordi lucidi sono di ciocche di capelli che cadevano sul cuscino, obbligandomi ad indossare una cuffietta in attesa di tagliarli. I miei capelli. E io che credevo non sarebbe stato necessario farlo..

Poi da lì in poi solo ricordi vaghi, poco nitidi, incrementati successivamente dai racconti della mia famiglia.

Ho cominciato a stare male. Lo stomaco, la pancia, l'intestino, le gambe, la bocca. 
Una mucosite in bocca/lingua mai vista prima fu l'espressione usata dagli infermieri, un grado mai visto neanche nelle immagini dei libri. Ricordo stecche di ghiaccio sul viso per placarne il dolore, che mi impediva di mangiare, se non con l' inserimento della nutrizione parenterale.
Ricordo ecografie urgenti per il blocco intestinale/addominale, l'ipotesi di un intervento addominale  - per fortuna poi evitato - molto rischioso considerando i valori a zero degli esami. Non riuscivo ad alzarmi dal letto perché non avevo forze, anche andare in bagno era diventata un'impresa. Ero sempre assistita notte e giorno da mia mamma che si alternava con il mio moroso e la mia famiglia.

Ricordi poco lucidi di una mia infermiera che mi rade a zero i capelli, portandosi via quel poco che era rimasto della mia femminilità, con il mio compagno davanti a me che mi tiene le mani. E poi di me che mi guardo allo specchio di quel bagno, calva, ma troppo stanca anche per capire e continuare ad osservarmi.
Così stanca e provata da non voler più ricevere visite, da non voler nessun intorno, se non mia mamma; da limitarmi ad un ciao dal letto verso la porta di vetro dietro cui c'erano sempre il mio moroso, mia sorella e mio babbo.

Ricordi sbiaditi di persone che sono venute a trovarmi.

Giorni interi di vita vissuta in quel letto, ridotti in pochi ricordi, ovattati in una realtà che non avrei voluto mi appartenesse.

Poi, piano piano, i valori sono cominciati a salire, e finalmente a distanza di circa un mese, mi hanno dimesso, con l'accordo di usare la mascherina quando venivano persone a casa avendo ancora i valori bassi e con i cerotti di morfina per i dolori, certi che l'aria di casa mi avrebbe aiutato a migliorare.

Certo, ero andata fuori programma a causa della forte tossicità e in quei giorni in teoria avrei dovuto iniziare il 2°ciclo.. invece tornavo a casa dal 1°.. e dovevo cercare di rimettermi al meglio per il proseguimento delle cure. 
Sono uscita dall'ospedale con 10 kg in meno, su una sedia a rotelle poiché la tossicità aveva colpito anche i muscoli delle gambe e quindi non riuscivo più a camminare, una bocca che mi dava ancora diversi problemi e con la paura che la mia Kikka non mi riconoscesse più.. si è vero, il cane non era indicato dai dotto con quei valori, ma mi è stata di grande aiuto perché mi stava sempre vicina e mi guardava con quei suoi occhioni..

Tempo qualche giorno a casa e ho cominciato a riprendere pieno possesso della mia psiche. Mi sono guardata per la prima volta in maniera reale e lucida allo specchio: calva, molto magra, spossata, bianca; privata di tutta la mia femminilità, delle mie forme, della mia vita. Ero davvero io quell'immagine riflessa nello specchio, l'immagine di una persona malata. 
In quel momento è arrivata la vera consapevolezza della mia malattia. Sono stati giorni difficili, più a casa che in ospedale, complice la lucidità della mia mente. E' stata dura. Credevo che non ce l'avrei a fatta a superare e sopportare tutto, mi sono sentita devastata e impotente, presa in giro dalla vita e in alcuni momenti ho pensato davvero che fosse meglio farla finita e lasciarsi andare del tutto, se quella era la vita che mi aspettava. 

Poi, nel giro di qualche giorno, finalmente la situazione è cambiata. La forza che mi hanno dato la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicine mi ha aiutato tanto, i valori si sono alzati e ho ricominciato a mangiare e camminare.

Ho capito che non potevo e non volevo arrendermi così e che ci avrei provato a tutti i costi a riprendermi la mia vita. Pian piano, pochi minuti al giorno, ho cominciato ad uscire e mi sono comprata una parrucca. Bicolore per non passare inosservata. La mia filosofia era che tanto si sarebbe vista che era finta.. tanto valeva essere trendy!

Ho deciso che volevo tornare a stare bene, per me e per tutti coloro mi stavano intorno. Ho cercato dentro di me e negli altri la forza per tirarmi su e per continuare a lottare e mi sono riproposta di entrare in ospedale con uno spirito diverso.

Perché la vita, per quanto ti metta davanti a situazioni inaspettate e difficili, vale sempre la pena viverla.


3 commenti:

  1. Il tuo gatto Bicolor!!! e guai chi te lo tocca ehhhh!! Pensa che gioia però quando quel giorno hai scelto di togliertelo, fregandotene di quello che avrebbe detto la gente vedendoti con i capelli cortissimi!! E' vero vederti senza capelli è stato brutto, ma quando hai ricominciato a girare senza parrucca dopo il trapianto è stato davvero stupendo.. era un nuovo inizio!!! E poi tu con i capelli corti stavi benissimo.. ma tanto tu stai bene con tutto!!! muahahaha ^.^

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  2. parruca bicolore??? la mia era viola e riccia :)

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